COSA PENSA UN UOMO DELL'ISIS QUANDO VEDE ARRIVARE UNA DONNA CURDA CON UN FUCILE?
Nella città siriana di Kobane, c’è un gruppo di donne Curde capace di combattere, e in alcuni casi di far indietreggiare, la piaga dell’Isis. Loro sanno più di tutti, più di noi cosa rischiano: violenze, torture, morte se sono fortunate.
Eppure sono lì, combattono e resistono, per quelle famiglie tenute in ostaggio dall’isis, per tutti quegli uomini e bambini uccisi e abusati. E anche per il nostro mondo, non così lontano come può sembrarci, nonostante le nostre giornate, trascorse tra lavoro e centri commerciali.
Si dice di loro che sono i migliori cecchini perché sono molto concentrate e pazienti. Dimostrano ogni giorno agli “uomini” dell’isis, come la paura può essere trasformata in coraggio. Niente veli che le nascondano, nessuna sottomissione, solo coraggio e forza!
E così, nella provincia curda di Jazira, regione della Siria nord-orientale (indipendente), anche lo stato riconosce la parità tra i sessi. Proibisce ad esempio le nozze prima dei 18, e permette il divorzio, togliendo la possibilità agli uomini di essere i soli a ripudiare la moglie; per noi forse diritti certi, ma in quelle zone sono delle vere e proprie conquiste!
Ma cosa pensa un uomo dell’isis quando vede arrivare una donna curda che imbraccia un fucile ed è pronta a difendersi?
Non fatevi illusioni, nulla che abbia un senso! Loro hanno paura, perché credono che se saranno uccisi da una donna non andranno in paradiso. Ma a mio parere il paradiso non è fatto di uomini, a maggior ragione da uomini come loro!
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